La Corte, visti l’art. 134 Cost. e L. n. 87 del 1953, art. 23, dichiara rilevante e non manifestamente infondata la questione di legittimità costituzionale del D.L. n. 18 del 2016, art. 2, commi 3-bis e 3-ter, quale convertito, con modificazioni, dalla L. n. 49 del 2016, nei termini di cui in motivazione, per contrasto con gli artt. 3, 41, 45, 47 e 53 Cost.. Dispone l’immediata trasmissione degli atti alla Corte costituzionale e sospende il giudizio in corso.
Tutto il testo della sentenza (lunghissimo e complicato): https://sentenze.laleggepertutti.it/sentenza/cassazione-civile-n-13484-del-02-07-2020
Dietro il “legalese” si crea un possibile terremoto della legge nazionale sulle BCC. Epicentro è Banca Cambiano 1884 di Castelfiorentino (provincia di Firenze).
In estrema sintesi, nel 2016 il governo Renzi emanò una legge per rafforzare il settore del credito cooperativo ordinando alle BCC (tipicamente piccole banche) una delle due opzioni:
La seconda opzione fu chiamata “way out” (una parola italiana non si poteva usare, evidentemente) e non era per tutti: a causa dell’elevato parametro di 200 milioni, ma anche per una imposta sostitutiva del 20% sul passaggio di patrimonio dall’Ente alla SPA: tale imposta per certi versi sarebbe teoricamente giusta (passaggio di capitale tra una attività cooperativa-mutualistica a una attività di profitto), nei fatti è discutibile e soprattutto è assai onerosa.
La storia è che il way out l’ha fatto solo Banca Cambiano 1884 ed è stato necessario versare 54 (cinquantaquattro) milioni di euro di imposta. Subito dopo il versamento è partito il ricorso contro Agenzia Entrate affidando la difesa a uno studio legale superstar https://miccinesi.com/lo-studio/
Ed ecco il passaggio importante: il 2 luglio 2020 la cassazione dispone il rinvio alla corte costituzionale per dubbi di costituzionalità.
La causa non è finita, ma il cammino fatto è tanto assai.
E non riguarda solo Banca Cambiano e i “suoi” 54 milioni, riguarda l’intero settore BCC perché potrebbero essere dichiarati incostituzionali aspetti basilari della legge come:
Quante potranno essere le BCC che obtorto collo sono entrate in gruppi bancari (Iccrea, Cassa Centrale Banca) e che potrebbero desiderare di ritornare autonome? Maggiori informazioni qui e qui.
Nell’anno 1884 venne costituita una “cassa rurale” nella piccola località di Cambiano, frazione del comune di Castelfiorentino (diciassettemila abitanti) al confine centro-sud della provincia di Firenze. Una banca destinata a piccoli prestiti per il territorio locale. Da sempre soprannominata tra affetto e ironia “banchina”, è sì piccola a confronto di banche nazionali, ma a suo tempo era fra le più grandi del settore BCC. A oggi conta 42 sportelli, quasi 4 miliardi di raccolta, compartecipazioni azionarie varie che ne fanno un punto di aggregazione per il settore. Da molti anni ne è presidente Paolo Regini, già sindaco di Castelfiorentino.